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Saturimetro cos'è e a cosa serve!

ago 29, 2023


Saturimetro, cos'è e a cosa serve

Il saturimetro (detto anche pulsossimetro od ossimetro) è un dispositivo non invasivo dotato di una sonda e di due diodi, grazie ai quali è possibile conoscere la saturazione dell’ossigeno nel sangue, ovvero la percentuale di O2 legata all’emoglobina, rispetto  alla quantità di emoglobina totale presente nel sangue.


Quando e perché si usa il saturimetro


L’attuazione dell’esame obiettivo ed il rilevamento dei parametri vitali costituiscono una fase fondamentale dell’accertamento infermieristico, ai fini di raccogliere dati che possano essere utili per formulare la giusta diagnosi infermieristica e per poter stabilire interventi ed obiettivi che mirino al miglioramento dello stato di salute dei pazienti.


Durante questa fase è importante conoscere e saper utilizzare alcuni strumenti in grado di aiutare gli infermieri ad attuare un esame obiettivo in maniera corretta; tra questi strumenti rientra il saturimetro.


Il saturimetro (detto anche pulsiossimetro od ossimetro, è disponibile anche in modelli acquistabili presso le ortopedie) è uno strumento simile ad una pinza che, applicato generalmente all’ultima falange di un dito del paziente (o al lobo dell’orecchio), permette di conoscere la saturazione dell’ossigeno nel sangue.


Quest’ultima rappresenta la percentuale di emoglobina satura di ossigeno, ossia la quantità (espressa in percentuale) di O2 legata all’emoglobina, rispetto alla quantità di emoglobina totale presente nel sangue. 

Ciò consente di comprendere se il paziente sia in uno stato di ipossia o meno, fornendo un parametro importante in maniera non invasiva.


La saturazione di ossigeno nel sangue


La saturazione di ossigeno nel sangue è un indice ematico che permette di stabilire il grado di funzionalità respiratoria dell'individuo.


Valori normali sono indicativi di una funzione respiratoria nella norma ed in linea con le esigenze dell'intero organismo; una saturazione di ossigeno nel sangue inferiore al normale è, invece, segno di una funzione respiratoria insufficiente e non rispondente ai bisogni dell'organismo.


I valori della saturazione


Fisiologicamente, la saturazione si attesta tra il 95 e il 100%.

Valori compresi tra il 90 e il 95% indicano una condizione di parziale assenza dell'ossigeno (lieve ipossia), mentre valori al di sotto del 90% risultano essere patologici e sono indice di grave ipossia.


Interpretazione


Di norma è possibile interpretare il risultato come segue:


Un risultato pari a 100, ottenuto senza una somministrazione artificiale di ossigeno, può essere indicativa di iperventilazione (da ansia, per esempio); un risultato sopra il 96%è considerato del tutto normale, tra il 95 e il 93% è indicativo di possibili problemi di ossigenazione, ovvero una parziale carenza di ossigeno (lieve ipossia); tra il 92 e il 90% è di norma indicativo di ossigenazione insufficiente ed è consigliabile sottoporsi ad emogasanalisi (EGA); talvolta anche valori intorno al 90% possono risultare normali, è il caso di persone affette da broncopneumopatie croniche ostruttive (BPCO) al di sotto del 90% si tratta di valori non fisiologici che indicano una severa deficienza di ossigeno (grave ipossia), ove risulta importante sottoporsi ad una emogasanalisi.


Le possibili cause di ipossia da carenza di ossigeno nel sangue (ipossia ipossica) sono numerose, tra le più comuni ricordiamo:


  • Asma.
  • Cancro ai polmoni.
  • Broncopneumopatia cronica ostruttiva.
  • Altitudine (mal di montagna).
  • Intossicazione da anidride carbonica.
  • Sindrome da distress respiratorio.
  • Enfisema.
  • Anemia.
  • Ostruzione fisica delle vie aeree.
  • Sindrome delle apnee ostruttive del sonno.
  • Pneumotorace.
  • Polmonite.
  • Edema polmonare.
  • Embolia polmonare.


Tra le cause circolatorie in grado di influenzare i valori ricordiamo infine:


  • Aterosclerosi.
  • Ictus
  • Angina.
  • Infarto.


I sintomi cui prestare attenzione, perché indicativi di ipossia, sono:


  • Capogiri.
  • Fiato corto.
  • Stato confusionale.
  • Mal di testa.
  • Tachicardia.
  • Aumento della frequenza del respiro (tachipnea).
  • Aumento della pressione.
  • Perdita della coordinazione.
  • Problemi di vista.
  • Cianosi (colorito blu della pelle, a partire dalle estremità come le dita).




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